martedì 2 maggio 2017

Recensione: "Legione, Susanna"

"Sono nato libero e morirò
libero, qualsiasi ruolo mi assegni la vita."

Bentornati Viaggiatori... eccomi qui, finalmente, a parlarvi di un libro che da troppo tempo dovevo portare qui sul mio blog. Colpa del tempo che scarseggia, della maturità in arrivo o della mia totale incapacità di organizzazione, non so, fatto sta che anche se in eccessivo ritardo eccomi qui a parlarvi di questa lettura che anche questa volta mi ha lasciata molto soddisfatta.

"Tutto ciò che ci circonda e 
noi stessi siamo versi cantati dalla natura, la
poesia dell'universo nella sua
più violenta bellezza. Ascoltarla, scoprirla e
goderne è un privilegio che
molti sottovalutano."

Titolo: Legione, Susanna (Vol.3)
Autore: Simona Colombo
Prezzo: €13.52
Pagine: 434
Pubblicazione: 2015
Editore: Autopubblicato

Voto: 9

Trama: La Legione Segreta è un’organizzazione mondiale che da migliaia di anni indaga su misteri naturali e soprannaturali. 
1994 - Sudafrica. Lo straordinario sesto senso matematico della giovane Susanna attira l'attenzione della Legione Segreta che la contatta per coinvolgerla nel progetto spaziale Orizzonte. Prima di accettare la proposta, la ragazza resta vittima di un terribile incidente dal quale si risveglierà, dopo diciannove anni, nella sede alpina dell’organizzazione. 
2014 - A pochi mesi dal risveglio in un nuovo mondo, Susanna viene addestrata su un'isola misteriosa insieme all'equipaggio che partirà con lei per una missione epocale: creare una rete di avamposti interstellari che apriranno la strada all'esplorazione dell'universo. Durante l’addestramento, l’indigeno Rigel trascina Susanna nell'indagine sulla scomparsa di un ingegnere impegnato nel progetto. Dagli abissi marini che circondano Isola 84 a quelli spaziali dove viaggerà la nave Ksadhoom, la storia di Susanna si intreccia con quelle di nuovi legionari, ma vede anche tornare in scena Tim, a bordo di una nuova barca, River, che ha ripreso il suo posto nella Legione Segreta, e un giovane Gabriel Walken al suo primo incarico come reclutatore.

"Non togliere la poesia alle cose belle.
Non diventare come loro, 
così intossicati da un solo punto di vista
che chiamano realtà."

Il fascino di questo libro è qualcosa di indescrivibile. Sarà
stata l'ambientazione, o la narrazione così ricca di dettagli, o lo stile così incredibilmente coinvolgente, o forse un mix di tutti questi elementi... non ne son sicura, ma una cosa certa è che non ho potuto non apprezzare così tanto questo libro tanto da assegnargli un voto più alto rispetto ai volumi precedenti. I quali, ci tengo a precisarlo, mi erano già piaciuti molto. E' come se l'autrice diventasse via via più brava, come se il lettore entrasse man mano nella storia tanto da sentirsi parte di essa.
Susanna è un volume fantastico. Ancora una volta, la realtà si fonde con la fantasia e meravigliosamente diventano un tutt'uno. Ma, questa volta, un altro elemento pervade questa incredibile dimensione: il fascino dell'esotico. Isola 84 e le sue meraviglie sembrano quasi essere un personaggio vivo ,
un elemento costitutivo importante. Arrivano ad imprimere così tanto la loro impronta che senza di essere la storia non sarebbe assolutamente la stessa cosa. L'ambientazione diventa parte fondamentale, essenziale, insostituibile del racconto. E, assieme ad essa, tutte le vicende che da essa prendono luogo.

"Stringere la sua mano era come
toccare il fuoco e scoprire che non faceva male."

La protagonista di questa storia è l'incredibile Susanna, una
ragazza che fin da subito mi è entrata nel cuore e nella quale mi sono immedesimata fin troppe volte. Una ragazza caratterizzata non solo da un incredibile dono (un divino istinto matematico), ma anche da una sensibilità e una personalità uniche. Susanna è un piccolo uccello strappato dal suo nido, dalla sua culla, e trasportata in un mondo che non conosce, popolato da estranei e nel quale nulla le è famigliare. Possiamo solo immaginare cosa significhi addormentarsi per lunghi anni e risvegliarsi in un posto sconosciuto, senza alcun punto di riferimento, un posto dove tutti coloro che conoscevi sono morti e non hai alcun appiglio al quale aggrapparti. Ma Susanna, anche se può sembrare un piccolo uccellino indifeso, è in realtà una persona molto forte, troppo forte per lasciarsi sopraffare dalla disperazione. Susanna è, come qualcun altro la definirà, una stella... unica, che non può
essere posseduta e che si troverà sempre fuori posto, tesa verso l'infinito e in cerca di qualcosa che forse non troverà mai. Ma insostituibile, ineguagliabile.


"Pensare in grande mi tranquillizza quando accade
qualcosa di brutto, perché mi accorgo
che in realtà tutto va come deve andare. La natura funziona 
alla perfezione e i nostri problemi 
sono solo dettagli di un immenso gioco."

Ma non è lei la sola protagonista di questa storia. Torneranno, infatti, coloro che già conosciamo, a partire dal meraviglioso Gabriel Walken per arrivare all'incredibile River, ma anche Tim, Taylor Bridges e altri nomi che già abbiamo incontrato. Ma ce ne saranno anche di nuovi. Nuovi personaggi che con la loro personalità daranno una sfumatura indelebile alla storia e rimarranno impressi nella mente del lettore. Personaggi come Dyonisos, o Jordan,
Saiph... o piuttosto il meraviglioso Rigel. Quest'ultimo, in particolare, sarà un fulcro principale dell'intero libro; non potete immaginare quanto lo abbia amato come lettrice, e quanto mi abbia fatto riflettere sulla vita. Secondo me, a volte quando si legge un libro si può incappare nella conoscenza di un personaggio capace di poterti cambiare e turbare nel profondo più di quanto possa fare una qualunque persona in carne e ossa. Sono rari, però, tali personaggi e troppo pochi gli autori capaci di crearli. Rigel è stato uno di quei caratteri capaci di scavare un buco all'interno della mia coscienza. Un buco che ogni secondo che
passa ingoia incertezze e dubbi e che in qualche modo deve essere riempito. Un personaggio che è stato capace di cancellare parte delle mie certezze e pormi di fronte ad una nuova visione del mondo. E' stato shockante all'inizio, sicuramente un duro impatto, ma è stato anche meraviglioso, incredibile, sia per me che per Susanna.


"Niente al mondo è più molle e debole dell'acqua, 
ma nell'avventurarsi contro 
ciò che  è duro e forte, niente può superarla."
(Leo Tzu)

Leggendo questo libro, non ho potuto non notare che per la prima volta la Legione Segreta viene quasi messa sotto luce negativa. Dico quasi perché, ovviamente, si tratta di una mia semplice opinione. Penso questo perché, in questo volume, appaiono tutti quei personaggi che, in qualche modo,
sono legati alla Legione (o perché ex legionari o perché imparentati a qualcuno di essi) ma la rigettano, temendola quasi come se fosse un animale pericoloso dal quale tenersi alla larga. Quella che dovrebbe essere un pozzo di conoscenza e scoperta, troppo spesso in questo volume viene vista come ciò che manda i suoi membri nel casino più totale, ciò che manda le loro vite in disfacimento. E non parlo solo di Tim, ma anche di Rigel, Elisabeth, ma anche stessa Susanna che per buona parte del libro non riesce a trovare il suo posto. O ancora Rossella Murray e il suo inaspettato colpo finale. Pare quasi che, la conoscenza e il sapere, gettino l'animo umano in subbuglio, nell'abisso. E, a questo punto, la riflessione giunge istintiva: siamo esseri spirituali o materiali? L'essere umano è teso verso l'infinito o è destinato ad esistere nella dimensione terrena? La scienza e il sapere gratificano e completano l'animo umano o lo corrodono? Pensando a ciò, quasi mi vengono in mente alcune parole che lessi nell'Inferno di Dante:
"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza."
Ma è davvero così?

"Gli era pero, però, difficile immaginare un ente che non
avesse scopi politici, militari o economici,
che agisse per pura curiosità scientifica, interessato 
alla natura e all'umanità al di fuori di qualsiasi sistema."

Se c'è un consiglio che voglio dare a coloro che hanno intenzione di leggere questo libro, è di stare molto attenti ai dettagli. Prima o poi, ritorneranno sempre. La vicenda, infatti, è costruita in modo rigorosamente logico e cronologico. Nulla è affidato al caso, tutto ciò che accade ha un motivo e prima o poi tutti i personaggi ritornano con le loro vicende; nessuno di essi viene messo in ballo e poi ributtato per la sua strada. Assolutamente no. Il sistema narrativo è circolare e la narrazione viaggia da un polo all'altro.
Una delle cose più belle di questa serie è quella di potersi abbandonare alle descrizioni, ai posti meravigliosi di cui racconta ma anche alle fantasie scientifiche che diventano incredibilmente così verosimili.

"Quello che ti perdi non torna più."

Questa serie si rivela sempre di più una meravigliosa scoperta. E' come una doccia fredda che ti lascia addosso una marea di emozioni. E' come un tuffo in un oceano di generi letterari che si fondono assieme: fantascienza, avventura, fantasy, romantico, viaggio, drammatico, giallo, esotico e molto altro ancora. Il tutto che coesiste perfettamente e meravigliosamente. Raramente capita di incontrare libri autopubblicati così appassionanti e sono sempre più contenta che in Italia ci siano scrittori emergenti così bravi e competitivi.
Terminato anche Susanna, non posso non dire che non vedo
l'ora di leggere il quarto volume della serie. Ho un assoluto bisogno di abbandonarmi alle vicende della Legione Segreta, un bisogno quasi fisico e attendo con ansia questo momento.

"Conoscere qualcuno da così tanto tempo che ogni fase della
sua vita, ogni sua crisi e conquista, diventava 
parte dei propri ricordi, rendeva quella persona 
un punto di riferimento per orientarsi nel labirinto dell'esistenza."

Sequel: Oliver, quarto volume della serie.

Luogo ideale in cui leggere: al riparo di un albero esotico sulla sabbia di una spiaggia isolata, oppure su una scogliera sporgente.

Lo consiglierei a: chiunque riesca a viaggiare con la fantasia e immedesimarsi in essa, spegnendo la razionalità e lo scetticismo.


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