domenica 21 giugno 2015

RECENSIONE: "UNA LUCE IMPROVVISA"

Salve lettori!
Eccomi di nuovo qui, questa volta con la recensione di un libro davvero bellissimo, pubblicato nel mese di gennaio 2015. Si tratta del romanzo "Una luce improvvisa", il secondo libro dell scrittore Garth Stein pubblicato in italiano.



"Quando ti sembra di non avere abbastanza, ti aggrappi alle cose. 
Quando invece ti sembra di avere abbastanza, te ne privi
senza fatica."


Titolo: Una luce improvvisa
Autore: Garth Stein
Prezzo: € 18,50
Pagine: 433
Pubblicazione: 2015
Editore: Piemme

Voto: 8/10

Trama: È un pomeriggio d'estate e Trevor Riddell è in viaggio verso Seattle con suo padre. Viaggiano in silenzio: Trevor, quattordicenne, pensa ai genitori che si stanno separando, e gli sembra una cosa impossibile. Suo padre Jones guida, e intanto pensa al proprio fallimento economico, a sua moglie che si è allontanata, e alla grande casa di famiglia, dove ora è diretto con il figlio per un motivo che conosce soltanto lui. Lì, tra le mura di Riddell House, una immensa magione nei boschi, ormai mangiata dall'edera, fatta di mille stanze, sale da ballo e salotti un tempo sempre illuminati, si è svolta la storia dei suoi avi - piena di luci e bagliori, ma anche di ombre e oscurità. Una storia che comincia con il bis-bis nonno Elijah, barone del legname, colpevole di aver sventrato le foreste americane, ai primi del '900, accumulando una fortuna immensa. E continua con i suoi figli e i figli dei suoi figli, vite splendide o spezzate, avvolte nel mistero del tempo, consumate tra errori, amori sbagliati, sogni troppo grandi. Spetterà al giovane Trevor, nella lunga, magica estate che lo aspetta, gettare luce sui misteri di Riddell House, e aiutare suo padre a riconciliarsi con il passato della sua famiglia, scoprendo che cosa ha avvelenato a poco a poco i suoi membri, per generazioni, come una maledizione.


"Siamo tutti collegati. Gli esseri animati
con gli esseri inanimati, e viceversa.
Tutto con tutto, in ogni direzione e in ogni tempo.
E' solo nella nostra dimensione fisica che
abbiamo dei limiti. (Ma la membrana che ci separa
è molto più sottile di quanto tu creda.)"





Il giorno del suo arrivo a Riddle House, Trevor è un comune ragazzino con dei sogni, dei desideri, dei disagi (come la separazione dei suoi genitori) e tante fantasie, alimentate ancor di più dal clima cupo e misterioso della casa.
Non appena la vede, infatti, Trevor ne percepisce l'essenza: la casa è viva, come se avesse una propria anima, una propria volontà; come se respirasse.
Subito dopo, il ragazzino viene risucchiato da un vortice di misteri, antichi segreti, promesse riportate a galla e vecchi rancori mai superati. Trevor scoprirà cosa significa essere un tutt'uno con la Natura, con quegli alberi su cui il suo trisavolo ha costruito la propria fortuna; ci accompagnerà per le stanze buie e segrete di Riddle House in piena notte, facendoci respirare l'essenza vitale della casa come se anche noi ci fossimo dentro; e ci guiderà alla conoscenza degli antichi patriarchi della famiglia Riddle che non sono mai veramente andati via.
Trevor, presto, si ritroverà immerso in un mare così infinito di scoperte, da perdere la cognizione del tempo e il filo conduttore della realtà: vecchi diari ritrovati, lettere, oggetti misteriosi, sogni, spiriti che gli fanno visita e lo guidano e stanze misteriose e nascoste: è la sua fantasia da quindicenne e aspirante scrittore a produrre tutto ciò, magari suggestionata dal clima della casa, oppure è tutto vero? Al protagonista non resterà che affidarsi a ciò che sente e a ciò che prova e continuare nel compimento della missione che da tempo doveva essere portata a termine. La Natura merita di essere riscattata, la Natura vuole vendetta e tutto ciò è affidato nelle mani di un ragazzino come Trevor.



"Se fossi una pittrice, dipingerei le persone senza volto. Oppure solo con le sopracciglia. Sopracciglia, capelli e mento. Perché è quello che ci ricordiamo. Le estremità."







Ho amato questo libro. Dalla prima all'ultima pagina ho viaggiato con il fiato sospeso, ho curiosato per le stanza segrete di Riddle House e ho fatto conoscenza con gli spiriti che la infestavano.
Lo stile di scrittura è molto scorrevole ed è scritto veramente bene, l'autore è un maestro nel giocare con le parole. Mi è dispiaciuto soltanto che la psicologia dei personaggi fosse molto poco approfondita e sviluppata: nonostante fosse narrato in prima persona, a volte ho avuto difficoltà ad immedesimarmi in Trevor, l'ho sentito molto distante non potendo comprendere i suoi pensieri; dall'altra parte capisco che, data la lunghezza già piuttosto notevole del romanzo, sarebbe stato un problema inserirci anche delle parti introspettive.
Il finale mi ha lasciata un po' spiazzata, ma in senso positivo. Superata la prima metà del libro, ero curiosa su come sarebbe finito, sul se la Natura avrebbe trionfato o meno. Ero convinta che, qualunque fosse stata la conclusione, sarebbe potuta andare a favore soltanto di una parte dei personaggi... e invece non è stato così. L'autore ha saputo metter su un'idea che mettesse tutto e tutti a posto (anche se "a posto" non si potrebbe dire, visto che il finale conserva la sua percentuale drammatica).
In conclusione, ritengo che questo libro sia uno dei più belli che io abbia mai letto e uno dei miei acquisti dei quali vado più fiera.




"Possiamo anche sentirci giustificati dal fatto che sia stata

una loro scelta, ma una scelta senza alternative non è altro

che manipolazione: il trucco di un mago che ti fa credere

di avere una volontà e invece ha già deciso il tuo destino,

perché sa già quale carta sceglierai."


Luogo dove leggere: All'ombra di una quercia nel bosco oppure rannicchiati sul tappeto di una stanza in stile ottocentesco.

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