domenica 12 luglio 2015

RECENSIONE: "WAKE, CRONACHE DELL'INCUBO"

Ultimamente, libri orribili mi perseguitano. Questo, forse, è il peggiore... non ricordo di aver mai letto nulla di così brutto. Sono addirittura dispiaciuta di avergli dedicato ben due pomeriggi.
Ma bando alle ciance, ecco a voi la recensione.



Titolo: Wake, Cronache dell'Incubo (Volume 1)
Autore: McMann Lisa
Prezzo: € 12,90
Pagine: 182
Pubblicazione: 2010
Editore: Newton Compton

Voto: 2/10


Trama: Janie ha solo diciassette anni ma le sue notti non sono animate dai sogni innocui di una ragazzina. Perché Janie ha un potere assolutamente incontrollabile: quello di entrare nei sogni degli altri. Cadere nel vuoto, fare sesso estremo, camminare nuda sotto lo sguardo indifferente di tutti: Janie ha provato questo e molto altro. Conosce i sogni di chi la circonda, può leggere nella mente degli altri e partecipare ai loro incubi e alle loro fantasie. Ma non può parlarne con nessuno: tutti la prenderebbero per pazza. E così Janie vive nel silenzio, cercando a tutti i costi di nascondere nell'ombra della sua stanza un angoscioso segreto che è anche la sua maledizione. Fino a quando, una notte, un incubo la fa urlare e risvegliare tra i brividi. Per la prima volta non è stata solo testimone, ma anche protagonista di un gioco perverso e terrificante...

Janie, da quando è bambina, è vittima di un'orribile maledizione: se qualcuno, nelle vicinanze, si addormenta... lei non può evitare di perdere i sensi ed entrare nel sogno di questa persona.  Janie non ha mai confessato questo segreto a nessuno ed è più che mai convinta di portarselo nella tomba. Passa la sua vita cercando in tutti i modi di non dormire con le amiche e, se durante le lezioni qualche compagno di classe si appisola, lei si alza con la scusa di non sentirsi molto bene e si allontana. Le sue giornate si consumano tra i turni lavorativi per pagarsi l'università e le occhiate sprezzanti da parte di ragazze ricche e snob... fino a quando arriva il giorno in cui qualcuno sembra aver percepito il suo potere. Da quel momento, nulla sarà più lo stesso. Nuove persone entreranno nella sua vita e lei cercherà sempre di più di controllare queste sue capacità, alla ricerca di un modo per poterne usufruire. Perché ormai Janie l'ha capito: la sua non è una maledizione, ma un dono.

La cosa che mi è andata di più a genio di questo libro è stata il titolo. Cronache dell'Incubo, non potrebbe essercene stato di migliore. Perché, in questo romanzo (che parola grossa), non c'è assolutamente niente: non ci sono descrizioni, non ci sono parti narrative, non sono presenti spezzoni psicologici o introspettivi, i personaggi sono senza spessore, senza profondità, i dialoghi sono sviluppati male. In questo libro non c'è assolutamente niente, non lo definirei neanche un libro: è una cronaca vera e propria.
Faccio un esempio: 30 novembre 2005 ore 8.33: Janie si veste e va a scuola. Incontra Cabel, non gli parla. Si dirige verso il suo banco e ignora tutti. Ore 14.37: C'è un ragazzo che si sta addormentando. Janie si alza e si allontana. Non vuole entrare nel suo sogno. Arriva Carrie e si siede al suo fianco, ma comincia a dormicchiare. Janie finge di dover andare in bagno. Ecc.
Beh, l'intero libro è scritto in questo modo! Una vera e propria cronaca di quello che fa Janie, niente di più e niente di meno. Non ho mai letto nulla con uno stile di scrittura così assurdo e una strutturazione ancor peggiore. Tutte le centottanta pagine consistono in: data, orario; "Janie fa questo", "Janie va da quello", "Janie dorme", "Janie si sveglia"; data e orario successivi e di nuovo daccapo. Questo è tutto, non c'è nient'altro! Non c'è una descrizione dell'ambiente, o una narrazione fatta come si deve, o un ragionamento mentale, magari una parte psicologica... niente! I personaggi non sono per niente approfonditi ed è impossibile capirli o affezionarsi a loro. Alla fine del libro, io della stessa Janie non ho capito un tubo. Non ho capito che tipo di persona sia, il suo carattere, niente! Non so neanche dire se sia una persona ribelle o una persona accogliente, se le piaccia l'estate o l'inverno, se sia alta o bassa.
Il libro è anche piuttosto breve, ma fa venire il mal di testa. Leggere per centottanta pagine "Janie si alza" "Janie va in bagno" "Janie mangia la pizza" "Janie è arrabbiata ma non lo dice" è una cosa da matti. Arrivata quasi alla metà del libro, mi sono fermata, chiedendomi se l'autrice ci stesse prendendo in giro. Mi sembrava di leggere un libro di scuola elementare per bambini o un libro per stranieri che vogliono imparare la lingua italiana.
Ho letto da qualche parte su internet che lo stile di scrittura così orribile è causato dalla traduzione, fatta malissimo. Non so, non credo di aver voglia di provare a leggerlo in inglese. Anche perché resta il fatto che questo libro manca di spessore, manca di ogni cosa. Di descrizioni, di narrazioni... manca tutto ciò che rende un libro degno di essere chiamato libro.
Alla fine, l'autrice ha fatto un tentativo di rendere questo romanzo paranormale uno pseudo-giallo o qualcosa del genere, ma secondo me il risultato è stato patetico. Non s'è capito niente di quello che sarebbe dovuto succedere, e quello che si è capito non la si può dar da bene neanche ad un ragazzino di dieci anni.


Non so proprio cosa dire. L'idea di base mi piaceva, ma mentre leggevo spesso mi sembrava che questo romanzo fosse stato scritto da una persona che si accinge ad imparare l'italiano ed è capace di comporre solo frasi semplici. Anzi, probabilmente se fosse stato così sarebbe uscito anche meglio.
Gli ho assegnato due punti su dieci. Ero tentata di assegnargliene uno, ma quel voto l'ho voluto lasciare, per così dire, come "riserva", nel caso incontrassi libri ancor peggiori (e mi sembra una cosa molto difficile, comunque).

Vi giuro che non ho la più pallida idea di come un editore abbia avuto il coraggio di pubblicare una cosa del genere. Da una parte il fatto mi rincuora, perché penso agli scrittori esordienti di talento che potrebbero avere più possibilità di manifestare il proprio talento, ma dall'altra parte... mi demoralizza scoprire quanto sia caduta in basso la letteratura.

Che dire, vi consiglio di leggervi questo libro solo per farvi una bella risata. Anche se c'è ben poco da ridere, secondo me.
Libro totalmente bocciato, con una bella X rossa lampeggiante e fluorescente sopra.

Luogo dove leggere: su una panchina della stazione oppure sulla fermata dell'autobus.

6 commenti:

  1. Mio Dio che peccato... appena ho letto la trama ero davvero affascinata... lo trovata originale e ricca di ogni qualità per poter farci un libro come si deve.
    Ma se la tua recensione è veritiera, deve essere proprio un disastro. Con una strutturazione così, non leggo nemmeno due pagine :D
    Un saluto!
    e una lacrima per questa storia sprecata.

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    1. Hai perfettamente ragione: una storia sprecata. Anche io ero rimasta affascinata dalla trama, ma quando ho finito di leggere il libro ero così arrabbiata che ho dovuto rimandare di qualche giorno la stesura delle recensione, pensa un po'!
      Un saluto! :*

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  2. Un vero peccato mi accodo a voi altre .... perchè sprecare una trama così carina è davvero un grosso peccato ! Se davveroè un disastro come dici bisognerebbe riscrivere questa storia (se si potesse !)
    Chissà come fanno ad essere pubblicati certi libri ;-) bisognerebbe chiederlo direttamente all'editore - che non so se alla fine ti darebbe una risposta !
    Un saluto Loreena, buona giornata e migliore settimana appena iniziata

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    1. L'ho pensato anche io, andrebbe riscritto. Ci sono tanti bravi aspiranti scrittori e poi viene pubblicata roba così... mah, che delusione.
      Un saluto anche a te, buona giornata :*

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  3. Certo, pubblicare libri richiede coraggio. Il problema è che, troppo spesso, leggere richiede stomaco. Complimenti per la tenacia, io non so se sarei stato capace di spingermi oltre l'incipit. :D

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    1. Ahahah ho spesso avuto la tentazione di abbandonare il libro e sbattere il tablet a terra, lo ammetto. Non so come mi sono trattenuta xD

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