sabato 16 aprile 2016

Recensione: "La Bottega delle Mappe Dimenticate - Ulysses Moore"

Buonsalve, Viaggiatori! 
Come promesso, eccomi per parlarvi del secondo volume della fantastica serie di Ulysses Moore. Un libro che lessi un po' di anni fa e che in questi giorni mi sono divertita a rileggere. E' piuttosto breve, si legge in poche ore (anche se io ci ho messo più giorni perché presa dallo studio e dalla patente), ma è brillante e ricco di avventura e mistero... come il primo volume, d'altronde ♥

Titolo: La Bottega delle Mappe Dimenticate (vol.2)
Autore: Ulysses Moore (Pierdomenico Baccalario)
Prezzo: €15,90
Pagine: 272
Pubblicazione: 2005
Editore: Piemme

Voto: 9/10

Trama: Antico Egitto, Terra di Punt. Dopo aver oltrepassato la Porta del Tempo Jason, Julia e Rick sono sbucati all'interno di un'immensa e labirintica biblioteca. Stanno cercando una mappa misteriosa, nascosta nella leggendaria Stanza che non c'è. Ma solo il perfido proprietario della Bottega delle Mappe Dimenticate conosce un indizio che può metterli sulla strada giusta...

"Solo se stai fermo ti accorgi di quanta
gente si muove in continuazione,
inutilmente."

Riuscire ad aprire e oltrepassare la Porta del Tempo è solo l'inizio delle incredibili avventure che accompagneranno Rick, Jason e Julia. Proprio questa magica Porta, infatti, risulta essere un mezzo talmente meraviglioso e incredibile da oltrepassare ogni loro tipo di immaginazione. I tre si ritroveranno magicamente nella misteriosa Terra di Punt, nell'Antico Egitto, a migliaia di chilometri e di anni di distanza. Il tutto, varcando la semplice soglia di una porta con sopra disegnate tre tartarughe.
Ma non è tutto. I ragazzi, infatti, non appena tentano di capire come mai si trovino lì, si renderanno conto di essere le pedine di un gioco già meditato e già programmato. Mentre Julia torna a Villa Argo per difendere la Porta, Jason e Rick si lanceranno lungo la scia lasciata dal vecchio proprietario di Villa Argo, che pare essere già stato lì.
Quest'uomo sconosciuto, infatti, misterioso quanto enigmatico, ama lasciare dietro di sé enigmi e misteri da risolvere. E i ragazzi, nell'incredibile frenesia di scoprire i suoi segreti, seguiranno il suo percorso passo passo, alla ricerca di una strana mappa che purtroppo non sono i soli a cercare. La perfida Oblivia Newton è sulle loro tracce, alla ricerca del medesimo oggetto, e i ragazzi si perderanno fra i labirintici corridoi dell'immensa Casa della Vita, per trovare la leggendaria Stanza che non c'è, l'unico posto in cui sembra essere nascosta questa misteriosa mappa...

"Era un viaggiatore. I viaggiatori non
si muovono. Viaggiano. Per poter viaggiare devi avere 
un punto fermo, il punto da cui sei
partito. E tornare sempre lì, per preparare il viaggio
successivo. Non esiste un cerchio 
senza centro. E non esiste un viaggio senza ritorno."

La Bottega delle Mappe Dimenticate potrebbe sembrare concettualmente e didascalicamente simile in tutto e per tutto al volume precedente della saga, La Porta del Tempo, ma vi posso assicurare che non è affatto così. La differenza è un concetto di fondo. La Porta del Tempo, infatti, si basa su un viaggio di scoperta. La scoperta della casa (Villa Argo), dei suoi segreti, dei suoi misteri, la scoperta della Porta e delle sue avventure. Ne La Bottega delle Mappe Dimenticate, invece, i ragazzi sono già piuttosto avvezzi agli enigmi del vecchio proprietario, alle peripezie che si trovano ad affrontare e alle strane coincidenze che non possono mai essere tali. La Bottega delle Mappe Dimenticate si basa su una ricerca. La ricerca della Mappa, la ricerca del significato di tutta quella storia, la ricerca del vecchio proprietario. C'è una differenza sostanziale fra i due volumi, ed è magico, incantevole, il modo con cui i personaggi e il lettore stesso scoprono un nuovo mondo, una civiltà e una cultura differenti, che si trovano semplicemente oltre la soglia di una porta.

"Quando non sai cosa fare, corri.
E' il modo migliore per portare ossigeno al cervello."

Ancora una volta, mi sono trovata ad ammirare la costruzione dei personaggi, sempre fedeli a loro stessi e al loro modo di essere, al loro carattere. Julia e la sua impulsività, la sua avventatezza nelle situazioni estreme, quel coraggio innato che la porta a non pensare minimamente alle conseguenze o ai pericoli.  Ciò non significa che sia incosciente, tutt'altro. E' responsabile e consapevole, ma il suo modo di fare è caratterizzato da una regola di fondo sostanziale: Julia agisce. Non rimane con le mani in mano, non guarda ciò che gli capita attorno a bocca spalancata. Julia si mette in azione. Julia si da da fare. Julia è attiva.
Ho notato nei due ragazzi, invece, una nuova caratteristica che mi è piaciuta molto, ossia la complicità, tipica di una
ferrea amicizia. Sicuramente Jason e Rick anche nel primo volume erano molto amici, eppure ne La Porta del Tempo i due erano più impacciati, agli albori del loro rapporto confidenziale. Ne La Bottega delle Mappe Dimenticate i due si ritrovano ad essere più uniti, più in sintonia l'uno con l'altro, più complici, ed è stato bello notare come i loro due caratteri si completano perfettamente l'uno con l'altro: Rick con i suoi lampi di genio, Jason con il suo coraggio. In quest'ultimo, in particolare, si può notare una certa somiglianza caratteriale con la sua gemella Julia, ma non è pienamente così: Julia, per quanto possa essere avventata e impulsiva, rimane una persona responsabile; Jason, invece, è un tipo che non ha paura, che non teme nulla, che si butta all'azione in qualunque momento, indipendentemente dal se la situazione lo richieda o meno. Rick, invece, è in tutto e per tutto un vero ometto. Nei suoi soli dodici anni, dimostra forza di volontà, ragionevolezza, energia, coraggio, ma soprattutto molta maturità. E' un tipo logico, sveglio, deduttivo, un vero e proprio piccolo genio, pronto a risolvere enigmi o a tirar fuori tutti da una situazione difficile.
Ma i personaggi principali non sono i soli ad essere ben costruiti: perché non parlare di Oblivia Newton, la ricca imprenditrice che cerca in tutti i modi di contrastare i due ragazzi per soffiargli via la Mappa? Oblivia si trova nella Terra di Punt assieme ai ragazzi, alla ricerca del medesimo oggetto. In tutti i suoi atteggiamenti, è possibile notare il comportamento tipico del classico e ricco imprenditore, dedito solo ed esclusivamente ai propri affari: l'individualismo, l'egoismo, l'adoperare qualunque mezzo pur di raggiungere i propri obiettivi, ma anche il fatto di percorrere la strada più breve e facile per riuscirci, il fare di tutto per ricavare profitto e interesse da ogni situazione. Ci sono situazioni chiave, in particolare, dalle quali è possibile estrapolare questi concetti. Una in particolare è l'episodio in
cui lei, arrivata nella Terra di Punt, necessita di denaro e monete adatte al posto per potersi pagare qualcuno che l'aiuti al proprio scopo: Oblivia è una donna molto ricca, avrebbe potuto portarsi benissimo qualche moneta o qualche oggetto da barattare per denaro utile, ma ciò non è affatto ciò che fa. Tutt'altro. Oblivia preferisce portarsi appresso degli accendini di scarso valore, sconosciuti però nella Terra di Punt, da poter barattare con ricche monete d'oro. Situazione emblema del proprio individualismo, dell'investimento più misero per poter ottenere il massimo profitto, tipico di un carattere imprenditoriale.

"A volte, il modo migliore per nascondere 
una cosa è metterla sotto gli occhi di tutti."

Mi sono divertita molto a leggere questo libro. In un periodo critico per me, in cui ho faticato molto ad accettare il passaggio all'età adulta, Ulysses Moore mi ha aiutata a non dimenticarmi che anche io sono stata e posso continuare ad essere una bambina. E' molto importante per me, è fondamentale, e nonostante abbia letto molte volte questi libri mi piace scoprire come, ogni volta che lo rifaccio, riesco a trovare fra le righe qualcosa di nuovo.

"Si sentivano entrambi pedine di un gioco 
di cui ancora non avevano compreso le regole."

Ovviamente, continuerò a leggere questa fantastica serie. Nonostante la scuola e i migliaia di impegni minacciano di buttarmi giù ogni giorno, a passo mio continuerò.
Ho deciso di assegnare a questo libro un bel 9, una cosa che raramente faccio. Al precedente volume, La Porta del Tempo, ho fatto una cosa eccezionale assegnando 10, ma l'ho fatto proprio perché si tratta del primo volume della serie e perché per me è un valore molto, molto importante. E' un libro cardine, per me.

Argomenti:
• Il dio Anubi
• Il dio Thot
Tutankhamon e il tesoro del faraone
Terra di Punt
• La grande biblioteca di Alessandria
• I Tarocchi
Iside e Osiride
• La dea Hator
• L'occhio di Horus
Ur, la città più antica degli uomini
Babele

Sequel: La Casa degli Specchi (clicca per leggere la recensione), terzo libro della prima serie.

Luogo ideale in cui leggere: nell'ala più polverosa e deserta di una grande biblioteca labirintica, oppure fra le dune di una spiaggia ombreggiata.

Lo consiglierei a: chiunque. Ragazzini in cerca di avventura e fantasia, ragazzini che non amano leggere, adulti che hanno voglia di tornare bambini per qualche ora.


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